Inventario
Documento
Chiacchiere femminili : Amare il lavoro
Data: 27 gennaio 1930
Data topica Biella
Articolo pubblicato su Il Popolo Biellese. Hedda riporta la novità dell'invenzione della "macchina per ricamare", brevettata dal pittore Gino Piccioni; Lucia dice di averla vista e di averne esaminato e apprezzato i lavori, ma il suo dubbio resta proprio la resa meccanica di un lavoro che solitamente lascia spazio alla varietà dell'arte umana, "la natura è bella in quanto varia" scrive la poetessa.
L'arte del ricamo è proprio una delle possibilità di espressione dell'animo delle donne, attraverso appunto un lavoro tipicamente femminile, e per questo secondo Hedda, "quest'arte casalinga" consente alle donne di mantenere equilibrio interiore e quiete domestica (sono infatti le sfaccendate che diventano capricciose ed incontentabili!).
Hedda coglie lo spunto del ricamo per passare quindi all'ambito scolastico ed evidenziare, ancora una volta, l'inadeguatezza dei programmi ministeriali, che obbligano le alunne a seguire ore ed ore di materie varie, con programmi immensi (quindici secoli di storia per la quinta classe!), mentre soltanto due ore settimanali sono dedicate ai lavori femminili. L'insegnante riferisce della sua faticosa lotta per far imparare tante nozioni ai "cervellini infantili", quando a suo parere sarebbe prioritario che le bambine, che saranno dopo poco "donne del popolo e della borghesia", imparassero invece a "tagliare e cucire la sua biancheria, farsi un grembiulino, preparare un po' di biancheria per la casa".
L'arte del ricamo è proprio una delle possibilità di espressione dell'animo delle donne, attraverso appunto un lavoro tipicamente femminile, e per questo secondo Hedda, "quest'arte casalinga" consente alle donne di mantenere equilibrio interiore e quiete domestica (sono infatti le sfaccendate che diventano capricciose ed incontentabili!).
Hedda coglie lo spunto del ricamo per passare quindi all'ambito scolastico ed evidenziare, ancora una volta, l'inadeguatezza dei programmi ministeriali, che obbligano le alunne a seguire ore ed ore di materie varie, con programmi immensi (quindici secoli di storia per la quinta classe!), mentre soltanto due ore settimanali sono dedicate ai lavori femminili. L'insegnante riferisce della sua faticosa lotta per far imparare tante nozioni ai "cervellini infantili", quando a suo parere sarebbe prioritario che le bambine, che saranno dopo poco "donne del popolo e della borghesia", imparassero invece a "tagliare e cucire la sua biancheria, farsi un grembiulino, preparare un po' di biancheria per la casa".