Baita con manto di copertura in lamiera ripresa da sud. Muri a secco e pannelli solari sul tetto in lamiera; pendici ripide. La baita non è più utilizzata da alpigiani ma attualmente (2019) da escursionisti, analogamente a quanto avviene al Piano dell'Oca ed al Rattarone
- Numerazione definitiva
- N. definitivo:
- 127
- Prefisso della numerazione:
- AVS
- Note
- Si tratta di una baita che conserva all'interno una porzione di pavimento particolare in legno. Esso consiste in una zona di forma quadra, delimitata perimetralmente da un cordolo, all'interno della quale è stato realizzato una pavimentazione costituita da elementi di legna da spacco (tappe) disposti con asse verticale e posizionati in aderenza uno all'altro. Secondo una testimonianza diretta (1983) il pavimento fu realizzato dall'alpigiano Giovanni Vercella Baglione (Giuan dla Cunda) insieme ad un altro alpigiano. Questo pavimento era ricordato in modo specifico da Giacomo Calleri, autore del testo "Alpeggi Biellesi", edito dal Centro Studi Biellesi. La copertura ripida della baita (60°) si spiega con il fatto che essa in precedenza era coperta a felci e che la copertura in lamiera è stata posizionata lasciando invariata la struttura lignea originaria (inclinazione di circa 60°)