Inventario
La voce della prevenzione
Il ruolo dei Servizi pubblici di prevenzione in ambiente di lavoro è profondamente cambiato dalla emanazione della 626 ed anche il loro comportamento operativo in vigilanza si è profondamente modificato dal 758 in poi.
Non siamo più i rigidi controllori dell’applicazione della normativa, gli inflessibili sanzionatori delle inottemperanze, i diffidatori implacabili con l’obbligo del rapporto all’Autorità Giudiziaria senza duttilità.
I Servizi Pubblici devono saper sviluppare la capacità di essere PARTNERS delle Aziende (art. 24 e 25 della 626) sviluppare la loro capacità di comunicare, di fornire informazione e assistenza alle parti (Aziende e Lavoratori)
Sempre più questi compiti dovranno diventare prioritari nell’attività corrente dei Servizi
Oggi Più Prevenzione nelle Aziende vuol dire investimenti delle aziende in tutela, attivazione dei Servizi Aziendali di Prevenzione e Protezione, sviluppo della FORMAZIONE dei preposti, dei Dirigenti e soprattutto dei responsabili dei Lavoratori e dei lavoratori stessi, di sviluppo dell’INFORMAZIONE e dell’Innovazione Tecnologica
La sicurezza del lavoro e dei lavoratori (che oggi sembrano essere così rari e quindi ancor più preziosi anche dal punto di vista produttivo oltre che umano ed etico) deve essere un fattore di qualità Aziendale (anche l’ISO mette questo parametro nelle sue certificazioni di qualità), da perseguire come quella del prodotto
I protagonisti principali della prevenzione sono ormai le Aziende, il Servizio pubblico ne è lo stimolo ed il controllo e sempre di più il consigliere.
Non è casuale infine che oggi in Italia si stiano sviluppando contemporaneamente due forti correnti di azione e di pensiero nel mondo della prevenzione
La prima è quella legata al concetto: se dobbiamo ridurre le risorse (peraltro ancora pochine in Piemonte) riduciamo anche le attività inutili, ovvero tutte quelle pratiche tecniche (per es. molte verifiche periodiche), burocratiche (molte autorizzazioni sono solo carta e lo sportello unico dovrà ridurle) e sanitarie (molte visite mediche e molti periodismi sono anacronistici e decisamente inutili e quindi dannosi[ogni pratica sanitaria se inutile è per definizione dannosa]) che sono ormai obsolete:
Per questo è nata una rete di discussione e di elaborazione presso il centro COCHRANE italiano gestito dall’agenzia per i servizi sanitari della Regione Toscana che si chiama EBP (Evidence Based Prevenction) che ha già portato con l’art. 93 della finanziaria 2001 all’abolizione di alcune pratiche inutili in sanità pubblica
L’altra è la proposta avanzata dal Direttore Regionale della Sanità Pubblica della nostra regione Mario Valpreda, riprendendo una vecchia proposta della SNOP e della conferenza delle Regioni di Venezia dell’autunno 1995: costituire una Agenzia Sanitaria della Prevenzione primaria (ASPP), scorporando i dipartimenti di Prevenzione dalle aziende ASL e costituendo un polo autonomo di proposizione e sviluppo di tutte le attività di prevenzione, libero dai condizionamenti di bilancio dell’assistenza sanitaria:
So che è ostico per molti colleghi, soprattutto medici igienisti, ma è l’unica ragionevole alternativa all’esplosione dei dipartimenti stessi con la ripresa dell’autonomia dei veterinari pressati dalle loro emergenze sempre più totalizzanti e dei servizi di Medicina del Lavoro, sempre più nell’orbita delle mire del Ministero del Lavoro.