Inventario
Tecniche e metodologie di studio delle variabili presenti nella pelle.
Per definire in modo esplicito ciò di cui la pelle necessita dal contatto con un tessuto per essere mantenuta in buona salute, non si può trascurare il fatto che, sotto la pelle, ci sia un corpo con proprietà e bisogni fisiologici specifici. A ciò bisogna aggiungere il fatto che le persone sono caratterizzate da una sensibilità, una dinamica, un ambiente e un contesto sociale.
Inoltre, il tessuto con cui un individuo interagisce può essere molto diversificato: costituito da fibra naturale o sintetica, fabbricato con criteri più o meno rispettosi della sensibilità cutanea e dell’ambiente, colorato o no, liscio o ruvido, più o meno piacevole al tatto e alla vista. Può, infine, rispondere in minore o maggiore modo alle esigenze pratiche e al gusto di chi lo indossa e alle condizioni psico-dinamiche. Lo studio dell’interazione tra pelle e tessuto è quindi un problema complesso e articolato.
Il concetto di modellizzazione biologica per categorie si è dimostrato assolutamente insufficiente per adattarsi a questa interazione che necessita, invece, di un modello flessibile in grado di rispondere in modo vivace alla rapida evoluzione sia delle conoscenze biologiche, che delle tecniche di produzione e delle esigenze sociali della pelle.
Per capire quali sono i parametri a cui fare riferimento, è utile analizzare come nasce l’attuale cultura del corpo e della sua cura, con le relative problematiche: si può così capire in quale contesto socio-culturale si inserisca lo stesso progetto “Tessile e Salute”.
Il concetto di “Tessile e Salute” va visto come un’attenzione specifica della salute dell’uomo attraverso i suoi rapporti con il tessile.
Come è mutato l’utilizzo degli abiti e dei tessuti e il concetto di benessere
Le prime notizie relative a tale concetto giungono dal mondo medioevale, ovvero quando il problema della lebbra annullò tutte le altre preoccupazioni e la responsabilità del contagio venne attribuita al contatto, alla vicinanza e perfino al respiro. Il vestiario comincia ad acquisire in quel contesto particolare importanza come arma di difesa dal contatto e, di conseguenza, dal contagio. Per la prima volta, quindi, è stata attribuita una funzione sanitaria ad un oggetto messo a contatto con il corpo (visto comunque come soggetto passivo).
Nel XIV secolo si attribuisce molta attenzione all’aria. Jacopo Soldi, medico fiorentino, a tale proposito scrisse: “I corpi i cui pori restano aperti sono i più adatti a subire infezioni”. Da questo punto di vista, quindi, molti comportamenti si rivelano minacciosi, come nel caso del lavoro fisico, dell’esposizione a fonti di calore, inclusi bagni caldi, che portano al riscaldamento e all’apertura dei pori.
Anche la moda segue con attenzione le istruzioni che permettono di preservarsi dall’aria: un largo involucro coprente ha il compito di riparare ogni parte del corpo esposta all’aria.
Nel XV secolo la critica rivela una maggiore precisione dell’élite per quanto riguarda i principi meccanici razionali nella rappresentazione del corpo. Per la cura di sé l’interesse si sposta sui meccanismi, sui funzionamenti concreti del corpo e sulle tecniche: il corpo viene visto come una macchina e accresce la volontà di prendersene cura.
Nella seconda metà del XVII secolo vengono consigliati nuovi rimedi che hanno come obiettivo la traspirazione del corpo. Inoltre, viene fatto un utilizzo più frequente della biancheria, che assume il compito di attirare lo sporco e di assorbirlo: cambiare spesso biancheria diventa un segno di cura fisica e di pulizia.
L’aria, in quanto agisce su ciò che entra ed esce dall’organismo, si carica di effetti particolari. I pori sono al centro delle preoccupazioni del malato immaginario di Molliere: egli si ostina a preservarsi dall’umidità per paura di ostacolare la traspirazione.
Nel XVIII secolo nasce una nuova immagine del corpo: accanto ad un corpo riparato e chiuso secondo i metodi di preservazione tradizionali, inizia a proliferare l’immagine di un corpo protetto dai processi interni.
Alle “silhouette” dell’epoca precedente, ricoperte da abiti in pelle o in tessuto finemente intrecciato, cominciano a sostituirsi silhouette diverse.
Dopo l’avvento dell’energia elettrica, si tenta di immaginare un meccanismo di funzionamento degli organi: le tensioni vengono spiegate attraverso le contrazioni delle fibre muscolari.
La freschezza irrigidisce le fibre ed è contraria al calore raccomandato nei trattati di salute; sono suggeriti letti ricoperti da pelle, riscaldati come forni mediante il loro rivestimento di mattoni. Si genera la convinzione che rafforzando i muscoli migliori lo stato fisico di una persona; vengono anche adottati nuovi costumi e nuove mode: i vestiti sono raccorciati e privati di crinolina per facilitare le camminate.
Sempre nel XVIII secolo, nell’ambito del miglioramento della qualità della vita, si diffondono i calcoli della durata del rinnovo dell’aria nei locali. Nelle pratiche di cura del corpo trionfa l’importanza degli effetti dell’aria; la pelle comincia a diventare oggetto di attenzione e gradualmente inizia una trasformazione della cultura del corpo in un contesto anche sociale.
Anche lo spazio interno e gli oggetti di uso quotidiano diventano oggetto di studio.
Il termine di “comfort” ricorre sempre più frequentemente e prende in considerazione aria, flussi d’acqua e calore. La realizzazione del comfort riguarda sia la tecnologia delle costruzioni che gli elementi del vestiario.
Il tema dell’estetica e della cura del corpo all’inizio del IXX secolo è molto sentito. Le regole di vita riguardano l’arte di nutrirsi, di respirare e l’igiene (con la cura dei pori della pelle). Si ritiene che l’esercizio fisico renda più veloce la respirazione, che la cura delle parti più superficiali del corpo, come la pelle, migliori la combustione organica e che il sonno possa aumentare il benessere del corpo e donare nuova energia.
Tra le classi benestanti prende piede la moda della villeggiatura; tale moda sviluppa ulteriormente la cura dell’aspetto fisico. L’indossare costumi da bagno che vengono confezionati con tessuti aderenti, il mostrare le gambe e le braccia evidenziano infatti la silhouette. Lo sport diventa una ricerca delle forme perfette; tuttavia, a fine secolo, si focalizza l’interesse sull’indebolimento della forza interiore dell’individuo.
All’immagine energetica, nel XX secolo, si sostituisce quella di un corpo informatizzato, continuamente sotto controllo: la salute non è più soltanto compiere delle pratiche di cura del corpo per combattere il male, ma piuttosto ricercare il benessere.
Questa ricerca diventa però una sorta di schiavitù, causa una frenesia che aumenta lo stress: è una cultura delle contraddizioni, in cui trovano terreno fertile nuove iniziative che si rivolgono verso tecniche di rilassamento. Man mano il lavoro dei sensi prevale su quello dei muscoli e si dà sempre maggiore importanza all’aspetto psicologico.
Come soddisfare le esigenze della pelle e della salute
Per benessere ad oggi si intende un buono stato di salute fisica e pscicologica in relazione ad una determinata situazione ambientale. Dal punto di vista tecnico esso dipende dall’isolamento termico, dal tempo di asciugatura, dalla velocità di trasporto del vapore d’acqua, dalla capillarità e dalla capacità di tamponare il vapore acqueo di un tessuto per brevi periodi. Dipende però anche da caratteristiche sensoriali come l’aderenza e i punti di contatto tra tessuti e pelle.
Per studiare tali caratteristiche dobbiamo sapere con chiarezza che cosa chiediamo ad un certo tessuto e come intendiamo usarlo: arredamento o abbigliamento per lavoro, sport, tempo libero o ancora per usi medicali specifici. In base all’utilizzo variano le esigenze.
Arredamenti interni
Se ad esempio un prodotto tessile va utilizzato per arredamenti interni deve essere ecologico, antifiamma, eccetera.
Abbigliamento
Se il tessile va utilizzato nell’abbigliamento sono importanti le seguenti caratteristiche: aspetto estetico, tessuto modellabile e personalizzabile, peso del tessuto, morbidezza o mano, capacità di trattenere o cedere calore, tollerabilità allergica, lavabilità, tintura con prodotti atossici, stirabilità, asciugatura, aderenza, prezzo proporzionale al target e all’uso cui ci si rivolge.
Biancheria e materassi
Nel settore biancheria e materassi si apprezzano: aspetto estetico, morbidezza, freschezza, rilassamento e buona qualità del sonno, potere traspirante e lavabilità come garanzia di igiene.
In particolare per i materassi: buon supporto alla colonna vertebrale, potere antiacaro, flessibilità, plasmabilità, assenza di memoria elastica e di effetto molla.
Biancheria intima
Per la biancheria intima sono importanti: indeformabilità per le calze e modellabilità per la lingerie.
Lavoro
Per il lavoro si scelgono tessuti che permettono l’omeotermia, tessuti antifuoco, protettivi, elastici e tali da facilitare i movimenti, protettivi nei confronti dei raggi UV e delle radiazioni elettromagnetiche, tali da creare una rapida eliminazione del sudore liquido ed un microclima stabile tra la pelle e gli indumenti.
Usi medicali
Per gli usi medicali si impiegano pannolini con effetto barriera, superassorbenti, tollerabili, privi di sostanze profumate e di elastici stretti.
Per le medicazioni e le piaghe da decubito, in particolare, i tessuti devono essere antibatterici, antifungini, non assorbenti, confortevoli, antifiamma, antistatici, autodeodoranti, con manutenzione semplificata, di lunga durata, di costo contenuto, eventualmente a perdere.
Edilizia
In questo ambito, infine, è bene evitare l’uso delle fibre minerali che sono cancerogene e di formaldeide, piretroidi, amianto, fibre minerali per la protezione del legno. In questo settore le fibre naturali offrono notevoli vantaggi.
Benessere
Sempre nell’ambito del benessere è la stessa industria tessile ad offrire novità quasi fantascientifiche, con la messa a punto, ad esempio, di tessuti tecnici contenenti chip e sensori o di tessuti per federe e lenzuola che combattono i microrganismi di cui si nutrono gli acari; altro esempio è la “vesto-terapia” mix di moda e di psicoterapia, messa in atto in una clinica francese per aiutare gli adolescenti in crisi di identità.
Data la varietà di applicazioni, è difficile presentare delle tecnologie in grado di rispondere alle esigenze della ricerca tessile, valutata secondo parametri e concetti di carattere generale: è, quindi, preferibile ordinare questo materiale per settori.
Il benessere cutaneo ha bisogno essenzialmente di:
- mantenimento della fisiologia della termoregolazione attraverso il meccanismo del sudore e della evaporazione dello stesso; processo che richiede assorbimento di energia elettrica e per il quale sono importanti le condizioni ambientali;
- mantenimento del benessere termoigrometrico; ovvero condizione mentale che esprime soddisfazione nei confronti dell’ambiente termico, direttamente proporzionale alla variazione di sezione dei vasi che portano sangue alla pelle e alla variazione di sezione dei pori;
- tollerabilità allergica, considerando non solo i tessuti, ma anche i trattanti, gli appretti, i coloranti, i contaminanti, eccetera;
- mano gradevole al tatto;
- induzione di bassi livelli di tensione muscolare (rilassanti).
Lungi dal voler segnalare tutte le tecnologie e le metodologie, si riportano solo alcuni esempi:
- BIOFEEDBACK: strumento innovativo che può permettere la valutazione di alcuni di questi parametri utili in contemporanea. Attraverso questo strumento è possibile fare valutazioni concrete in termini psico-neuro-fisiologici, con riferimento anche alla qualità della vita, sulle variazioni di tensione muscolare, di resistenza elettrica e di temperatura cutanea nel soggetto che indossa una data fibra, in date condizioni da stabilirsi. In particolare si tratta di uno strumento elettronico, dotato, grazie a sensori di superficie, di 3 moduli per la rivelazione della temperatura cutanea periferica, della resistenza galvanica cutanea e della tensione muscolare. I dati numerici ottenuti, registrati ogni due minuti secondi, sono poi sottoposti ad analisi computerizzata.
Le variazioni di tali parametri sono rapportabili al meccanismo di termoregolazione, ovvero di dilatazione o costrizione della muscolatura liscia dei vasi periferici, alla secrezione di sudore e alla “perspiratio insensibilis”, a loro volta correlate alle risposte del sistema nervoso vegetativo. I pazienti possono essere sottoposti, in diverse condizioni ambientali, a somministrazione di stimoli mentali, emozionali o fisici, quali diversi tipi di attriti o piccoli pruriti, simili a scosse elettriche.
I dati ottenuti possono poi essere correlati all’indice effettivo di gradimento del tessuto stesso: non sempre, infatti, il tessuto più sano è quello più gradevole.
I valori dei parametri psico-neuro-fisiologici citati sono mediati anche da specifiche condizioni emozionali, attraverso il sistema neuro-vegetativo: ad esempio, un soggetto può avvertire sensazioni di caldo o freddo indipendentemente dalla temperatura in cui si trova, in conseguenza del suo particolare stato emotivo. Questo studio permette perciò di correlare la variazione di tali parametri con la specifica condizione emozionale (ad esempio: esame, colloquio di lavoro, eccetera, procurano una diminuzione della temperatura);
- KES: sistema messo a punto presso il CNR di Biella per quanto riguarda la valutazione tattile e meccanica;
- immersione in ambienti di realtà virtuale: si tratta di una modalità più completa e dinamica per lo studio dei tessuti, in grado di offrire il monitoraggio di parametri psico-neuro-fisiologici cutanei con simulazione delle varie condizioni che si vogliono studiare. Si tratta però di tecniche ancora molto costose e complesse.
In conclusione, l’invito è quello di costituire un tavolo comune, allo scopo di progettare una prima mappa dei settori di utilizzo dei tessuti, cui affiancare un elenco delle tecniche esistenti per lo studio del rapporto pelle-tessuto-benessere e della rispondenza, o meno, di tali tecniche alla richiesta. Solo così sarà possibile fare il punto della situazione per capire che cosa ad oggi la tecnologia sia in grado di offrire e che cosa invece bisogna ancora studiare.