Inventario
Il codice dei sensi nella percezione del prodotto tessile
Introduzione
Prendere in considerazione, tra i metodi di comunicazione messi in atto dagli individui per interagire con l’ambiente circostante, gli elementi sensoriali e il loro impiego nella valutazione dei tessili può sembrare di scarsa rilevanza tecnologica. Dalla comunicazione primordiale degli organismi unicellulari (basata sugli scambi di molecole), l’evoluzione degli esseri viventi - nell’intento di tenere sotto controllo l’ambiente mediante stimoli interattivi adeguati - ha portato allo sviluppo di elementi sensoriali (visivi, olfattivi, tattili, gustativi, termici, meccanici) sempre coesistenti accanto a quelli più evoluti simbolici e verbali. Questi ultimi, con l’uso di strumenti di produzione e controllo, vengono utilizzati per modificare e dominare l’ambiente. L’aspetto sensoriale rimane tuttavia una dominante nell’animale uomo e nella sua vita istintiva ed affettiva, quindi anche nel suo rapporto con gli oggetti che lo circondano. I cinque sensi sono continuamente all’erta durante la vita cosciente e durante il sonno, per controllare oggetti, persone, situazioni e far modificare o permanere un comportamento.
La misura obiettiva delle grandezze sensoriali permette, nel campo tessile, la definizione di parametri non altrimenti misurabili, ma soprattutto strettamente legati ai concetti di qualità. Parametri insiti nel consumatore e valutati nella stessa maniera in cui il consumatore medesimo esegue tale tipo di valutazione, traendone elementi qualitativi, quantitativi ed edonistici.
Le analisi sensoriali
Quotidianamente l’uomo effettua analisi sensoriali. I risultati individuali e collettivi di tali valutazioni determinano i suoi comportamenti, le preferenze, la vita sociale, i suoi acquisti. Come trasformare questo elemento percettivo, in cui la "misurazione" è effettuata tramite il cervello e trasformata in impulsi nervosi, fisiologici e comportamentali, in uno strumento di calibrazione della qualità dei prodotti? Questo è il compito dell’analisi sensoriale, una disciplina scientifica usata per misurare, analizzare e interpretare le risposte sensoriali che nascono dal contatto dei nostri sensi con oggetti, prodotti o sostanze.
Le risposte (qualitative, edonistiche, intensive) agli stimoli sensoriali, devono essere analizzate con sistemi distinti. Le variabili edonistiche, relative alla piacevolezza di impiego e intenzioni d’acquisto, si studiano con indagini sul consumatore.
Quelle qualitative e intensive, con valutazioni a diverso grado di oggettività e qualità statistica. Analizziamo in dettaglio queste ultime.
La valutazione nel campo tessile
Nella valutazione dei prodotti tessili si possono distinguere le variabili qualitative in alcuni gruppi fondamentali (tabella 1).
Tabella 1: variabili qualitative in alcuni gruppi di prodotti tessili
Tessili |
Qualitative-meccaniche (legate all’esercizio di azioni di compressione, scorrimento e deformazione): consistenza, levigatezza, forza di compressione, rigidità, pienezza, resilienza alla compressione, profondità di depressione, velocità di ritorno, deformabilità temporanea e permanente, attrito cutaneo e “self”, ruvidità, abrasività, gropposità, pelosità, spessore.
Compositive: - umidità; - oleosità.
Termiche: - percezione di differenze di temperatura tra mano e tessuto.
Uditive: intensità e frequenza del suono sviluppato.
|
Manufatti |
Sensazioni provocate da contatti: - tattile/polpastrelli - corporei |
Comfort |
sensazioni relative a: - interazioni a largo spettro tra corpo e materiali nello spazio circostante |
Sistemi di valutazione
Esistono quattro modi per eseguire le valutazioni sensoriali. La valutazione dell’esperto, quella del consumatore, quelle eseguite dal gruppo interno all’azienda e, infine, quelle compiute da panel sensoriali.
Valutazione dell’esperto
Viene condotta da un individuo avente competenza nel tipo di prodotto che sta analizzando, appunto “l’esperto”. È un metodo sensibile di misura, evidenzia piccole differenze ed è molto utile per lo screening tra diversi trattamenti. Tuttavia, è molto influenzata dall’esperienza individuale e non è comparabile con altre valutazioni (sia eseguite in tempi diversi dalla stessa persona sia da altri esperti). Un altro limite importante è l’impossibilità di trasformare il giudizio in risultati numerici.
Valutazione del consumatore
La valutazione del consumatore, utile per eseguire analisi di concetti, colori, forme è un metodo costoso (richiede, infatti, un minimo di 150 intervistati). Le sue risposte sono strettamente legate alla formulazione delle domande, che se non accuratamente bilanciate da chi prepara l’intervista, possono dare risultati devianti. Un esempio la domanda: “È confortevole questo tessuto?” risente del fatto che il termine richiesto ha significati molto variabili secondo il soggetto e non decodificabili semplicemente, essendo legati a complessi elementi dell’esperienza individuale, non omogeneizzabili.
Valutazione del gruppo aziendale
Le valutazioni più economiche sono quelle eseguite da un gruppo di impiegati che lavorano all’interno dell’azienda. Dovrebbe sostituire il “consumer test” ed è eseguita da persone che hanno dimestichezza con i tipi di prodotti analizzati (magari compiono analisi tutti i giorni), ma i risultati di solito hanno scarso peso statistico, perché non misurati in condizioni controllate e esattamente ripetibili. Inoltre, il gruppo di valutatori non è mai rappresentativo del consumatore target. Infine, le risposte risentono del rapporto di dipendenza con l’azienda e di affettività nei confronti del prodotto.
Valutazione del gruppo sensoriale addestrato
Indagini più precise possono, invece, essere eseguite dal cosiddetto “Panel Sensoriale”, un gruppo di persone addestrate a rilevare e quantificare le percezioni sensoriali sviluppate in condizioni standard di prova dei tessuti. Ricordiamo che la valutazione sensoriale impiega i sensi dell’uomo come strumento di misura. Proprio come uno strumento di misura, i valutatori addestrati forniscono risultati accurati e riproducibili. Si tratta di soggetti qualificati per minimizzare i rischi di errore, che possiedono e hanno sviluppato adeguatamente una grande abilità sensoriale. Il suo esercizio richiede pratica. Deve essere regolarmente controllata la qualità del risultato e, inoltre, le tecniche d’analisi e i valutatori sono soggetti a selezioni e training diversi secondo il tipo di tessuto o manufatto da esaminare. I livelli di addestramento sono diversi anche in base alle difficoltà della misura prescelta, dai più completi (i test descrittivi) a quelli di media difficoltà (test discriminativi).
Le prove che non richiedono addestramento sono, invece, i test edonistici ed affettivi sul consumatore.
Tecniche sensoriali
Le prove più semplici che richiedono un gruppo addestrato sono i test discriminativi. Questi rispondono alla domanda: “A è diverso da B?” senza entrare in dettaglio nelle ragioni di tale differenza. La risposta è oggettiva, ma qualitativa (non descrive mai l’entità delle differenze, spesso non entra in merito alla numerosità dei fattori che influenzano tale differenza) e richiede un gruppo solo parzialmente addestrato. I test discriminativi possono essere suddivisi in “direzionali” (quale tessuto è più morbido?) o “non-direzionali” (quale tessuto è uguale alla referenza standard?) a seconda che si intenda focalizzare l’attenzione su un prodotto di riferimento o no. All’interno di questi test, apparentemente semplici, esistono sotto-categorie:
- il test detto “Confronto a Coppie” usato per esaminare molti campioni contemporaneamente. La prova consiste in una serie di comparazioni di coppie di tessuti;
- il test detto “Duo-trio” in cui due campioni sono fatti esaminare in paragone con un prodotto di referenza, che in realtà è identico a uno dei due prodotti in prova e viene richiesto di riconoscere il campione diverso;
- il test “triangolare” eseguito con gli stessi campioni di cui sopra, ma senza indicazione di quale sia lo standard.
L’analisi quantitativa descrittiva
Le misurazioni più articolate sono chiamate test descrittivi, in cui si analizzano tutte le variabili costituenti i parametri sensoriali del tessuto e si ricercano, per ogni parametro, i dati quantitativi. La domanda: “in che modo – ossia per quali parametri e di quanto per ciascun parametro- il tessuto A differisce da B?” darà una risposta oggettiva e quantitativa solo operando con un gruppo addestrato specificamente.
Qual è il livello di precisione del gruppo sensoriale addestrato? La risposta è semplice: gli attributi che non sono percepiti dai valutatori addestrati non saranno percepiti dai consumatori, con una differenza di sensibilità di circa tre ordini di grandezza.
I risultati sono espressi spesso in modo grafico, detto “Profilo Sensoriale”, per una visualizzazione più semplice. Vediamone alcuni esempi applicativi:
- per stabilire e quantificare i parametri sensoriali di un nuovo filato (nuova fibra o nuovo trattamento su fibre e tessuti) comparati contro il leader del mercato;
- per confrontare un tessuto costituito da un complesso di fibre, in cui si sia operata una sostituzione di un elemento tessile, allo scopo di verificare se i due sistemi sono percepiti come identici:
- per eseguire valutazioni di stabilità al tempo, alla luce o alla temperatura.
- per selezionare, nel controllo di qualità della produzione, tra diversi trattamenti di finissaggio o per correlare la percezione delle caratteristiche eseguita dal gruppo addestrato con la loro misurazione da parte di uno strumento o addirittura con quelle percepite da un esperto;
- per supportare vantaggi pubblicizzati che si riferiscono a caratteristiche percettive dei tessuti: non assorbe gli odori, non lascia attaccare lo sporco, rimane morbido a lungo, dà una sensazione comoda;
- per rendere più economico un trattamento senza che il risultato sia percepito, in un tessuto di successo o per imitare le sensazioni di un filato di pregio.
L’analisi sensoriale, strumento già molto applicato in molti campi industriali, ha un brillante futuro nel mondo tessile, per la sue caratteristiche essenziali di multi-funzionalità e flessibilità, ma soprattutto di buona simulazione delle valutazioni eseguite sia dal consumatore che dall’esperto e di possibile correlazione con misure strumentali semplici.
Il suo impiego può essere esteso a prodotti complessi, alla produzione e alla ricerca, all’invenzione dei prodotti e oggetti per una vita più confortevole e piacevole.