Inventario
Vantaggi dell’uso della fibra Crabyon, antibatterico naturale, nei materiali a contatto con la pelle.
Le nuove abitudini di vita, i ritmi sempre più veloci e la maggiore attenzione per il proprio corpo, stanno favorendo la diffusione di capi di abbigliamento con proprietà antisudore ed antiodore.
L’eliminazione, o meglio, il controllo della proliferazione dei batteri è uno degli obiettivi principali che hanno portato alla realizzazione di tessuti antibatterici, il cui uso si sta diffondendo sempre più rapidamente nell’abbigliamento intimo, lingerie, bagno, sportswear e fitness, ed in generale in tutte quelle applicazioni che necessitino di un comfort particolare.
Negli ultimi anni sono state sviluppate diverse soluzioni, dalla realizzazione di fibre antibatteriche ai trattamenti di finissaggio sui tessuti, con differenti caratteristiche di efficacia e durata.
Recentemente è stata studiata una nuova fibra costituita da un prodotto naturale proveniente dai crostacei, che, abbinata con fibre naturali come cotone, canapa e lana permette di ottenere una nuova generazione di filati e tessuti “antibatterici naturali”.
Tale fibra è il CRABYON, fibra ad azione antibatterica, composta da chitosano (un derivato della chitina) e cellulosa, che si caratterizza per una serie di funzioni di notevole interesse nella protezione della salute.
I produttori sono riusciti a mettere a punto un processo industriale per rendere disponibile il chitin/chitosano presente negli artropodi ad essere miscelato e coestruso con la cellulosa.
Si ottiene in questo modo una fibra che oltre ad essere antibatterica, è emostatica, completamente biodegradabile, anallergica, confortevole grazie all’alto assorbimento dell’umidità, quindi ecologica e biocompatibile.
Di fondamentale rilevanza è che queste caratteristiche si mantengono inalterate nel tempo, non essendo condizionate dai lavaggi e dall’uso, in quanto l'agente attivo, chitin - chitosano, - fa parte a pieno titolo della struttura della fibra, dalla quale non può quindi essere separato da azioni esterne.
La chitina è una sostanza organica che sta riscuotendo molto interesse in campo medico e nutrizionale, in funzione della sua positività nei confronti della salute umana.
Dal punto di vista della struttura chimica risulta molto simile alla cellulosa e quindi al cotone e al rayon. Dal punto di vista invece della composizione, si tratta di un polisaccaride naturale, prodotto biologicamente da creature viventi in grande quantità; in particolare forma la base per il carapace di crostacei quali granchi, aragoste e artropodi in genere. Si tratta di un materiale assolutamente "sicuro" la cui non pericolosità è stata largamente e ripetutamente verificata sul piano scientifico. La chitina presenta interessanti proprietà igienico sanitarie; tra queste la funzione di base è la sua capacità di attivare due enzimi (chitinasi e lysozima) che impediscono la crescita dei batteri responsabili di molte malattie.
LA FIBRA
Il processo di produzione del Crabyon, brevettato nei principali paesi, si basa sui seguenti "step" produttivi:
- Il carapace degli artropodi, riciclato dagli scarti dell’industria alimentare -composto da chitina (a livello di chitosano), proteine e calcio - viene sottoposto a processi di deproteinizzazione (per mezzo di soda caustica) e di decalcificazione (mediante acido cloridrico).
- La chitina ottenuta col passaggio precedente viene portata in soluzione senza impiego di solventi organici.
- La soluzione così ottenuta e la cellulosa vengono mescolate fino ad ottenere un'unica soluzione uniforme.
- Quest'ultima viene estrusa in un bagno di filatura ad umido e si ottiene così il Crabyon.
I test antibatterici
Il Crabyon è stato sottoposto a test antibatterici presso i laboratori del dipartimento di microbiologia dell'Università di Modena e Reggio Emilia. La sua attività antibatterica è stata valutata nei confronti dello Staphylococcus aureus (Gram positivo) e dello Staphylococcus epidermidis (Gram positivo).
Per eseguire le prove di attività antibatterica sono stati scelti, tra i Gram positivi, S. aureus ed S. epidermidis in quanto sono i batteri i maggiormente presenti nella flora microbica della cute.
Nella tabella seguente vengono riportati alcune tra le specie che costituiscono la normale flora batterica
SPECIE |
AZIONE |
EFFETTI PRINCIPALI |
Sthafilococcus Aureus |
Patogeno |
Ascessi, purulenze, coagul, fibrina |
Sthafilococcus Epidermidis |
Poco patogeno |
Infezioni delle ferite |
Prova di attività antibatterica in solido
L’attività antibatterica in solido è stata saggiata con la tecnica dell’”agar diffusion test”. 104 CFU (Unità Formanti Colonie) dei ceppi batterici utilizzati, provenienti da brodocolture over night in TSB broth, sono seminate in piastre di TSA agar. Successivamente sulla superficie dell’agar sono poste, assicurando un intimo contatto, matassine di circa 0.1gr dei filati in esame. Se l’azione antibatterica è presente è possibile osservare, dopo un’incubazione di 24 ore a 37°C, una zona di inibizione della crescita batterica più o meno vasta attorno al campione testato.
Prova di attività antibatterica in liquido
A 18ml di soluzione fisiologica sterile vengono addizionati 2ml di inoculo batterico tale da ottenere una carica iniziale di circa 106 CFU/ml; ai 20ml totali vengono successivamente aggiunti 0.2gr del filato in esame.
Una volta eseguito il conteggio dei batteri al tempo 0 su piastre di TSA agar, il campione è posto in incubazione a 37° C per 24h sotto costante agitazione. La stessa procedura viene effettuata su un campione di controllo (in cui non è stato aggiunto il filato)
Dopo le 24 h di incubazione viene nuovamente eseguita la conta dei batteri presenti.
Risultati
FILATO |
Staphylococcus Aureus |
Staphylococcus epidermidis |
||
|
% riduzione (Funzione Battericida) |
% aumento (Funzione Batteriostatica) |
% riduzione (Funzione Battericida) |
% aumento (Funzione Batteriostatica) |
100% Crabyon
|
> 99 |
0 |
> 99 |
0 |
80% ModalMicro 20% Crabyon |
> 99 |
0 |
> 99 |
0 |
80% Cotone 20% Crabyon |
0 |
0 |
0 |
0 |
Dalla tabella si rileva come sia il 100% Crabyon, sia la mischia con ModalMicro si sono rilevati batteriostatici e battericidi, mentre la mischia con il cotone ha unicamente effetti batteriostatici.
E’ quindi possibile calibrare l’effetto batteriostatico/battericida aumentando o diminuendo la percentuale di Crabyon all’interno del tessuto, a seconda del risultato che si intende ottenere e dell’utilizzo finale del capo.
I filati
In Europa i primi filati contenenti la fibra Crabyon sono stati elaborati dalla Pozzi Electa Spa, filatura specializzata da anni nella ricerca e sviluppo di fibre e prodotti innovativi. I primi due filati realizzati sono composti da Cotone/Crabyon e da ModalMicro/Crabyon. Queste sono state studiate al fine di ottenere la massima efficacia nei campi di impiego a contatto con la pelle quali intimo, calze, abbigliamento sportivo, medicale e così via.
Il notevole interesse suscitato dalle prime applicazioni e le notevoli potenzialità della fibra in molti settori, stanno portando allo sviluppo di nuove tipologie di filati, realizzate in collaborazione con i clienti, al fine di ottenere performances particolari sia in termini di prestazioni tecniche, sia in termini di comfort.
Alcune delle altre caratteristiche del chitin-chitosano (ad esempio l’emostaticità) applicate al tessile aprono inoltre nuovi scenari di ricerca e di sviluppo, che saranno materia di studio nei prossimi mesi.