Inventario
Le attuali conoscenze sull’esposizione umana alle sostanze chimiche rilasciate dai prodotti tessili: temi importanti per il futuro.
La legislazione in Germania
I tessili per abbigliamento, i processi di impregnazione e le altre sostanze utilizzate per il finissaggio sono prodotti soggetti alla Legge sui prodotti alimentari e sui generi di uso corrente (Lebensmittel- und Bedarfsgegenstände-gesetz, LMBG). L’Art 30 proibisce la produzione o il trattamento dei prodotti contemplati in tale legge se queste attività possono risultare in elementi dannosi per la salute umana. Il rispetto dei provvedimenti legali è principalmente una responsabilità del produttore e il rispetto dei requisiti legali è sotto la supervisione dei Laender federali. Il Textile Labelling Act (legge sull’etichettatura dei prodotti tessili) impone la presenza di informazioni sulle fibre tessili, ma non sui prodotti chimici utilizzati. La norma sui generi specifici ai sensi della Legge sui prodotti alimentari e sui generi di uso corrente (Bedarfsgegenstände-Verordnung, BGVO) include il divieto di utilizzare determinate sostanze ignifughe nei prodotti tessili. Un emendamento del BGVO proibisce inoltre l’utilizzo dei coloranti azoici che potrebbero formare ammine cancerogene nei capi d’abbigliamento. L’Appendice 9 del BGVO sancisce che i prodotti tessili che potrebbero venire a contatto con la pelle durante un normale utilizzo e che contengono più dello 0,15% di formaldeide libera dovrebbero essere etichettati con la seguente dicitura: "Contiene formaldeide. Si raccomanda di lavare l’indumento prima di indossarlo per garantire una maggiore tolleranza a livello cutaneo". L’Ordinanza sui limiti e i divieti in relazione all’utilizzo di sostanze chimiche (Chemikalien-Verbotsverordnung) vieta la commercializzazione e l’utilizzo dei prodotti contenenti più di 5 mg/kg di pentaclorofenolo.
Gruppo di lavoro sui tessili
Nel 1992 è stato creato il gruppo di lavoro sui tessili presso l’ex Istituto Sanitario Federale (BGA), tale gruppo ha continuato la sua attività presso l’Istituto Federale per la Protezione della Salute dei Consumatori e di Medicina Veterinaria (BgVV) e presso l’Istituto Federale per la Valutazione del Rischio (BfR), i successori del BGA. Grazie al contributo di esperti nel campo della sorveglianza dei beni di consumo, di scienziati tessili, di tossicologi e di dermatologi, insieme a rappresentanti dell’industria e delle organizzazioni dei consumatori, e a personale governativo sono stati presi in considerazione i problemi legati alla protezione della salute dei consumatori in relazione ai tessili per abbigliamento. Obiettivi del Gruppo di Lavoro sui Tessili erano (1) la formulazione di frasi generali sul rischio potenziale dei materiali utilizzati per la produzione di beni di consumo tessili, (2) l’individuazione delle priorità per la protezione della salute dei consumatori, (3) la definizione di requisiti per la ricerca, (4) la valutazione di composti problematici e (5) la stesura di raccomandazioni su come evitare o ridurre i rischi per la salute. Particolare attenzione è stata posta all’esposizione dei consumatori alle sostanze ausiliarie e ai coloranti utilizzati nei tessili.
Principali sostanze ed effetti sulla salute
I casi registrati in Germania in relazione ad allergie da contatto dovute ai tessili sono rari. Rappresentano solo l’1–2% delle allergie da contatto negli ospedali dermatologici. La formaldeide contenuta nei prodotti tessili non costituisce un allergene nel settore privato e le resine contenenti formaldeide e presenti nei tessili per abbigliamento non sono più considerate allergeni. Il BgVV ha identificato otto coloranti dispersi che non dovrebbero più essere utilizzati nei tessili per abbigliamento (disperse blue 1, disperse blue 35, disperse blue 106, disperse blue 124, disperse yellow 3, disperse orange 3, disperse orange 37/76 e disperse red 1). L’utilizzo di coloranti azoiciche possono dividersi e produrre ammine aromatiche cancerogene è vietato dal BGVO. Attualmente nell’Unione Europea i coloranti azoici nei prodotti tessili sono regolamentati dalla linea guida 2002/61/61 CE. I carrier sono solventi organici utilizzati nella tintura di fibre chimiche con coloranti dispersi. Il loro contenuto è inferiore allo 0,2% se la tintura è stata effettuata in conformità con lo stato dell’arte, diversamente nel materiale tessile non si possono escludere contenuti fino al 2,7%. Tra le sostanze chimiche utilizzate come carrier deve essere eliminato in particolare il 1,2,4-triclorobenzene. Le sostanze ignifughe possono rappresentare fino al 20% del peso del prodotto. Il BGVOha vietato l’utilizzo di Tri-(2,3-dibromopropil)-fosfato (TRIS), l’ossido di tris-(aziridina) fosfina (TEPA) e il bifenile polibrominato (PBB). Secondo il BfR nessuna sostanza ignifuga dovrebbe essere applicata ai tessili per uso privato (abbigliamento, biancheria per la casa, giocattoli). Come minimo questi prodotti dovrebbero riportare indicazioni precise sulle etichette. Il gruppo dei candeggianti ottici comprende diverse centinaia di sostanze, ma i dati disponibili non sembrano causare reali preoccupazioni.
Migrazione ed esposizione
L’esposizione è un elemento essenziale per la valutazione del rischio. Con le attuali conoscenze è praticamente impossibile specificare un determinato valore per i coloranti tessili poiché la misura del rilascio può variare a seconda della categoria del colorante, del contenuto di colorante (intensità del colore) e della velocità in relazione allo specifico substrato tessile. È inoltre necessario esaminare le condizioni in cui il capo viene indossato e l’assorbimento cutaneo. L’ETAD e l’Istituto tedesco per la ricerca sulla lana (DWI) hanno effettuato degli studi sul rilascio di coloranti tessili e di sostanze ausiliarie presenti nei tessili in condizioni di utilizzo simulate (migrazione). In questi studi la prima migrazione ha rivelato fattori di migrazione massima pari a 0,18 %, 0,26 % e0,43 %. Per determinare l’esposizione media è stata misurata la migrazione durante diversi cicli di uso/lavaggio. Dopo cinque cicli di lavaggio le percentuali del rilascio si sono ridotte di circa 2/3. Secondo la ricerca dell’ETAD la dose massima per area dopo 5 lavaggi era di 0,07 µg per cm², mentre nella ricerca condotta dal DWI persino il 28° giorno la dose massima per area era di 1,2 µg/cm2.
Modello di esposizione
Il Gruppo di Lavoro sui tessili dello BfR ha sviluppato un modello di esposizione sulla base dei dati sulla migrazione e sulla penetrazione cutanea di alcuni coloranti e prodotti ausiliari. Presumendo che sia conosciuto il contenuto della sostanza, la massa tessile per unità di area è 100 g/m2, l’area della pelle esposta è 1 m2 e, con un peso corporeo di 60 kg, l’esposizione alle sostanze contenute nei tessili si può stimare con l’utilizzo dei seguenti parametri standard:
Sostanza |
Migrazione |
Penetrazione |
Coloranti |
0,5 % |
1 % 1, 2 |
Ausiliari idrofili |
2 % |
5 % |
Ausiliari idrofobi |
0,1 % |
50% |
1Eccezione: peso molecolare >700 o logPow <-1 o >6
2Per le aree della pelle dove il sudore ha un ruolo importante è opportuno utilizzare un tasso di penetrazione pari al 2 %
Questo modello serve da approccio pragmatico per la valutazione dell’esposizione dei consumatori alle sostanze chimiche presenti nei tessili per abbigliamento. Per migliorare ulteriormente la valutazione dell’esposizione e, di conseguenza, la valutazione del rischio in relazione a questi importanti beni di consumo sono però necessari molti più dati sulla migrazione e sulla penetrazione cutanea.