Inventario
Sindacato dei braccianti
Zona a massiccia prevalenza industriale, il Biellese non ospita attività agricole di rilievo. Le poche aziende del settore (secondo dati sindacali, nel 1984 erano 30 con 194 addetti complessivi) sono per lo più limitrofe al Vercellese, e di quest’area condividono la vocazione risicola. L’attività della Cgil biellese nel settore agricolo ha risentito inevitabilmente di questi fattori, limitandosi prevalentemente al tesseramento, al collegamento con il resto dell’organizzazione bracciantile, allo svolgimento di pratiche previdenziali o assistenziali per gli iscritti (i quali, sempre nel 1984, ammontavano a 44). Di ciò si trova fedele riscontro nel fondo archivistico, di dimensioni proporzionalmente notevoli ma in grande parte formato dalla raccolta di circolari e comunicati provenienti dalla federazione nazionale della categoria. Fanno eccezione alcune carte di natura organizzativa e amministrativa e un piccolo gruppo di documenti della Regione Piemonte e dell’Esa (l’ente di sviluppo agricolo regionale) sulle prospettive dell’agricoltura piemontese risalenti agli anni settanta. Le carte più interessanti sono tuttavia costituite da alcuni accordi locali stipulati alla fine del 1945 ( a esempio per i lavoratori agricoli, il 17 ottobre, e per i giardinieri di ville private, il 28 novembre), che testimoniano l’ampiezza e la determinazione che caratterizzarono la ripresa sindacale nel Biellese all’indomani della Liberazione.