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Intervista a Roberto Pozzi
Data: 30 maggio 2014
Data topica Biella
Roberto Pozzi, direttore industriale del Lanificio Cerruti di Biella, apre l'intervista con una breve biografia personale e quindi racconta l'evoluzione dell'industria tessile attraverso la sua carriera all'interno dell'azienda, dove è stato assunto nel 1956 a 16 anni e inizia a fare esperienza nel reparto incorsatura e quindi viene affiancato a un tessitore (all'epoca ciascun tessitore aveva 1 o 2 telai), per poi essere inserito all'Ufficio Disposizione (successivamente Programmazione) che aveva il ruolo di predisporre tutto il processo di lavorazione all'interno dello stabilimento. Pozzi affronta sia questioni tecniche legate all'evoluzione del processo produttivo in base alla tecnologia, che organizzative relativamente alla distribuzione del lavoro nel reparto, alla gestione del personale e alla commercializzazione del prodotto. Si trovano quindi riferimenti ai criteri di assegnazione dei macchinari, all'ottimizzazione del lavoro, alla formazione, all'organizzazione di tempi e metodi che diventano centrali negli anni '60 per lasciare al caso il meno possibile e poter gestire il processo in una sequenza ordinata, corretta, efficace. Si sofferma sulla fondamentale trasformazione del mondo tessile negli anni '70 con l'avvento della confezione che soppianta il sarto tradizionale (e pertanto i grossisti di tessuti) e la conseguente necessità di produrre molto di più senza certezza di vendita. Descrive la fase di crisi del tessile di quegli anni dettata da questi cambiamenti. Pozzi racconta la nascita del Superissimo, un tessuto brevettato dal Lanificio Cerruti ancora oggi in produzione, analizza il peso dei confezionisti sulle scelte delle aziende e i rapporti di interazione tra le due parti che condizionano oggi l'industria; e ancora la figura di Nino Cerruti e le sue intuizioni, il rinnovamento dell'organizzazione della fabbrica e i rapporti con il personale e i sindacati, l'impiego di nuove materie prime