Architettura e Paesaggio
Cucina economica (mensa operaia) [ARCHITETTURA]
- The textile workers' canteen [English version by Della Livorno, find out after the Italian text] (alternativo)
- Tipologia
- Tipologia edificio:
- villaggio operaio
- Tipologia specifica edificio:
- cucina (mensa)
- Notizie storiche
- Descrizione:
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Una delle maggiori problematiche della "civiltà della fabbrica", che nel Biellese della fine dell'Ottocento andava ad assumere caratteristiche stabili, era il nutrimento della classe lavoratrice. Ciò che oggi può apparire come una questione marginale, all'epoca rappresentava un problema rilevante. Le maestranze dovevano mangiare per sostenersi durante i lunghi turni di lavoro e chi viveva lontano dallo stabilimento o chi non aveva nessuno in grado di preparare i pasti, era in difficoltà. Inoltre non esistevano ancora le possibilità di conservazione dei cibi sviluppate poi nel corso del Novecento, quindi era giocoforza improvvisare sistemi più o meno spontanei e non sempre efficaci per numeri rilevanti di lavoratori. O far incrementare notevolmente la clientela di osterie e trattorie nelle vicinanze delle fabbriche, ma anche questa soluzione, si rivelava a lungo andare un problema (in ordine ai prezzi praticati, alla disponibilità di coperti, al consumo di alcolici ecc.). Oppure, come a Miagliano, potevano intervenire gli imprenditori.
Luigi Einaudi, in uno dei suoi articoli pubblicati su "La Stampa" dell'autunno del 1897 in merito agli scioperi che in quel momento agitavano il Biellese, descrisse la situazione miaglianese in questi termini positivi: il Cotonificio Poma, a Miagliano, "ha istituito una cucina dove si distribuiscono nelle ore di riposo porzioni abbondanti ed a mite prezzo agli operai che dimorano lontano dalla fabbrica".
Quando fu inaugurata la bandiera della Società operaia di Mutuo Soccorso di Miagliano, il 1° novembre 1894, la mensa operaia, anzi la "Cucina Economica", funzionava già, gestita da tale Luigi Moretto.
"Miagliano, il più grande, nonché il primo degli stabilimenti Poma, si trova lontano dai centri abitati più importanti, visto che si trova a sette chilometri da Biella e a due chilometri da Andorno. Se si era reso necessario costruire abitazioni per gli operai - e abbiamo visto come i fratelli Poma se ne sono occupati - non era meno opportuno provvedere alla loro sussistenza, soprattutto per coloro che non avevano accanto la famiglia. È per questa ragione che gli stessi fratelli Poma hanno impiantato a Miagliano una cucina economica, che opera in condizioni più che soddisfacenti. La ditta offre alla mensa alcuni ampi locali e la sostiene con sovvenzioni costanti il cuoco che la gestisce. La cucina economica è aperta solo a orari determinati, ovvero dalle 6,30 alle 7,30 del mattino per la colazione; dalle 11,30 alle 13,15 per il pranzo; dalle 17,30 alle 20,30 per la cena, dopodiché chiude". Così si legge su "Manufacture de coton Fratelli Poma fu Pietro. Établissements & institutions ouvrières", la pubblicazione istituzionale dell'azienda stampato all'inizio del Novecento.
E la stessa fonte informa sul fatto che: "solo i dipendenti dello stabilimento possono entrarvi. Una tabella dei prezzi delle consumazioni è affissa all'interno del refettorio. Se sopravviene qualche variazione, i clienti ne sono avvertiti con due giorni di anticipo. I prezzi sono di poco inferiori a quelli correnti nel paese; ma la sorveglianza severa sulla qualità delle derrate e sulla loro preparazione, che assicurano alcuni impiegati addetti, la pulizia dei locali e delle attrezzature rendono la cucina molto apprezzabile, e addirittura preferibile a quella di molti esercizi pubblici".
Ancora una testimonianza tratta dallo stesso documento: "chi desidera mangiare presso la "Cucina Economica" deve procurarsi dei gettoni, visto che il denaro al suo interno è vietato. Tali gettoni sono distribuiti dall'azienda, e l'importo è trattenuto sul salario quindicinale. Il regolamento stabilisce che nessuno possa entrare nelle sale della cucina allo scopo di bere, e tanto meno in stato d'ebbrezza, o se già si è stati espulsi per qualche disordine. Inoltre il nome di quelli che hanno commesso degli abusi è affisso su un tabellone, per servire da salutare avvertimento.
La "Cucina Economica" è aperta anche nei giorni di festa, ma solo per il pasto di mezzogiorno. In effetti nei giorni festivi i clienti abituali disertano in gran numero e vanno a godere altrove le loro ore di libertà".
- Descrizione:
- ENGLISH VERSION:
The textile workers' canteen
When the textile workers’ Mutual Aid Society’s flag was inaugurated on the 1st of November 1894, the workers’ canteen, known as la “Cucina Economica” was already up and running and was managed by a certain Luigi Moretto. “Miagliano, the largest as well as the first of the Pomas’ factories, is located far from the most important urban centres, given the fact that it is found at seven kilometres from Biella and at two kilometres from Andorno. If it had been necessary to build housing accommodation for the textile workers, and we saw earlier the Poma brothers took care of it, it was not certainly less paramount to make provision for their subsistence, above all for those people whose family was far away. It is for this very reason that the Poma brothers have established a workers’ canteen in Miagliano, whose working conditions are more than satisfactory. The corporation provides the canteen with a few large rooms and the cook who manages it runs it with continuous subsidies. The canteen only opens at fixed times, that is to say: from 06:30 till 07:30 in the morning for breakfast; from 11:30 till 13:15 for lunch; from 17:30 till 20:30 for dinner, afterwards it is closed. As reported in "Manufacture de coton Fratelli Poma fu Pietro. Établissements & institutions ouvrières", the institutional publication by the corporation printed in 1900. The same source tells that: “Only the factory’s employees can enter the canteen. A price list for the meals is affixed inside the canteen. Should any change apply, the clients are advised two days in advance. The prices are marginally lower than the current prices in the village; however, the severe scrutiny of the food quality and its preparation, that some assigned employees assure, along with the hygiene of both the rooms and their facilities, translate into a very commendable canteen, and even preferable to that of many public services”.
Yet another piece of evidence derived from the same document: “Whoever wishes to eat at the canteen must avail themselves of some tokens, given that the use of money inside the canteen is forbidden. These tokens are distributed by the corporation and the equivalent sum of money is deducted from the fortnightly salary. The regulations dictate that no one may enter the canteen rooms with the aim to drink, furthermore if drunk, or if they have already been banned for disorderly behaviour. Besides, the name of those who have committed some abuses, appears on a notice board, to serve as a healthy warning. The canteen is open also at holiday time, but exclusively for lunch. In fact during festive days the habitual clients absent themselves in great numbers and go elsewhere to enjoy their free time”.