Architettura e Paesaggio
Case operaie della Gera
- La Gera textile workers' accomodation [English version by Della Livorno, find out after the Italian text] (alternativo)
- Tipologia
- Tipologia edificio:
- villaggio operaio
- Tipologia specifica edificio:
- casa operaia
- Notizie storiche
- Descrizione:
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Le due case operaie della Gera sono state costruite nel 1887 per ospitare gli operai. Sorti in via Poma, allora strada della Gera, via privata di proprietà del Cotonificio Poma (oggi la via è intitolata ai Poma e i due edifici si trovano separati da via Ferrarone), si tratta di due fabbricati di tre piani fuori terra disposti lungo il canale, posizionati perpendicolarmente rispetto allo “Stendisaggio”. Al piano terra erano presenti due alloggi centrali di quattro camere con accesso dalla strada e dal cortile, e altri due alloggi alle estremità del caseggiato, con accesso dalle scale comuni interne. Al primo e al secondo piano, invece, due alloggi di due camere ciascuno e due alloggi centrali con accesso dal ballatoio retrostante. I servizi igienici comuni erano disposti esternamente agli alloggi, sul retro delle scale, ed erano due per piano.
I due fabbricati, indicati semplicemente come “A” (a nord) e “B” (a sud) erano formati rispettivamente da 40 e 34 vani, capaci di dare alloggio a 200 persone (i lavoratori e le loro famiglie).
Dopo le prime realizzazioni delle case di via Toti, quelle sorte presso le scuderie dello stabilimento Poma (1870), i due stabili dell’allora via della Gera rappresentarono la risposta all’incremento cospicuo della forza lavoro del cotonificio. La fabbrica si stava espandendo dopo i primi cinque lustri di attività e anche l’assetto urbano delle aree adiacenti all’unità produttiva doveva seguire tale evoluzione.
Ispirate alle architetture dei villaggi operai dell’Alsazia (Mulhouse), le case della Gera nascono in un momento delicato per l’azienda. Tra il 1887 e il 1888 si svilupparono fenomeni rilevanti di agitazione operaia. Può apparire un controsenso, ma per quanto i Poma cercassero di prevenire il malcontento e si occupassero delle condizioni di vita dei loro dipendenti, questi ultimi non ritenevano sufficienti quegli sforzi o, meglio, non li consideravano prioritari rispetto ad altre necessità, ben meno strutturate, come il rispetto degli orari di lavoro o le multe per i ritardatari.
Su “L’Eco dell’Industria” dell’8 luglio 1888 si legge: “Miagliano. Abbiamo assunto informazioni sui fatti successi nel mattino di venerdì u. s. nel cotonificio Poma in Miagliano ed ora siamo in grado di ragguagliarne i lettori. Gli operai addetti alia tessitura non vedevano di buon occhio, l’articolo del regolamento, già da più anni osservato col quale è stabilita una multa da centesimi 20 a L. 1, contro coloro che ritardano a trovarsi al loro posto all’ora prescritta. E si erano messi d’accordo per ottenerne l’abolizione, sebbene a quanto si dice, in pratica già ne fosse assai temperala l’applicazione, salvo casi d’abuso, e fosse ridotta la multa a una somma di soli centesimi dieci. S’aggiunga ancora che la giornata di lavoro consiste solo in undici ore. Tutto ciò non sembra sia stato sufficiente a far desistere gli operai dalle loro instanze, e siccome il regolamento non veniva più osservato, così l’Amministrazione del Cotonificio, presi gli opportuni accordi coll’autorità di sicurezza pubblica, ha voluto che dopo una settimana di tolleranza, esso fosse nuovamente eseguito [...]. Solo i tessitori e gli operai dell'apparecchio in numero di oltre 800, all'ora che scriviamo, non hanno ancora ripreso il lavoro. Confidiamo, che essi inspirandosi a consigli più temperali, non vorranno dar luogo ad uno sciopero che potrebbe avere per il numero degli operai disoccupati, e per altre ragioni, ben tristi conseguenze”.
L’ordine architettonico e le soluzioni abitative delle case della Gera (che costituivano una variazione sul tema delle maniche lunghe e basse a favore di palazzine più corte, ma più alte), che all’epoca si potevano considerare, se non all’avanguardia, sicuramente di buon livello, non trovavano corrispondenza nel disordine sociale che si andava manifestando a Miagliano. La convivenza “forzata” e in spazi ristretti, già esasperata dai lunghi turni lavorativi, rischiava di disilludere rapidamente circa la possibilità di realizzare una piccola “città ideale” di operai, impiegati, dirigenti e imprenditori.
- Descrizione:
- ENGLISH VERSION:
La Gera textile workers' accomodation
The two textile workers’ houses at La Gera were built in 1887 to house the workers. They were erected in Poma Street, known back then as La Gera Street, a private road belonging to the Pomas’ cotton mill (now the street is dedicated to the Pomas and the two buildings are separated by Ferrarone Street). The two buildings comprise of three above ground floors, positioned along the water canal and perpendicular to the “Tenter Houses”. On the ground floor there were two centrally located flats of four rooms accessible from both the road and the courtyard and two further flats at each end of the buildings accessible via the communal internal staircase. On the other hand, on both the first and second floor there were two flats with two rooms each and two centrally located flats accessible via the balcony at the back. The communal lavatories were located outside the accommodation, behind the staircase and there were two on each floor. The two buildings that were simply labelled as “A” (in the northern area) and “B” (in the southern area) comprised respectively of 40 and 90 rooms thus capable of housing 200 people (the workers and their families). Following the accomplishment of the housing estate in Toti Street, that is to say the houses erected next to the Pomas’ mill stables, the two buildings in the street known as Gera Street represented the solution to the cotton mill conspicuous workforce expansion. The factory was growing following the first five years of activity, therefore, it follows that the urban asset of the areas next to the productive centre were to match such given evolution.
The Gera houses, prototypes of the Alsatian workers’ villages architecture were erected during a critical phase of the factory. Between 1887 and 1888 prominent phenomena of textile workers’ unrest were recorded. However absurd it may appear, but the more the Pomas endeavoured to prevent the dissatisfaction and took in hand the living standards of their workers, the more the latter belittled their employers’ efforts or rather they considered such efforts secondary to other less structured priorities, such as the respect for working hours or the fines for the late comers.
The architectural order and the housing solutions of the Gera houses (which represented a variation about the subject of long and low constructions as opposed to the preferred shorter but higher buildings) which in those days could be considered of higher standards if not at the vanguard, did not find a match in the social unrest that was emerging in Miagliano. The “compulsory” co-habitation within crammed spaces, already proved by the long working shift patterns, was running the risk of rapidly disenchanting people about the realization of a small “ideal town” of textile workers, white collar workers, managers and entrepreneurs.